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L’arcipelago Toscano: storia e mare dell’isola di Montecristo
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L’Isola di Montecristo, la più solitaria e selvaggia dell’Arcipelago Toscano, è un luogo intriso di storia e natura incontaminata, reso celebre in tutto il mondo dal romanzo di Alexandre Dumas, “Il Conte di Montecristo”.

Sì, l’Isola di Montecristo fa parte amministrativamente del Comune di Portoferraio, che si trova nella Provincia di Livorno.

Storia dell’Isola

 

La storia di Montecristo è un susseguirsi di monachesimo, razzie piratesche e tentativi di colonizzazione.

  • Antichità e Monachesimo: Conosciuta già dai Greci come “Artemisia” e dai Romani come “Mons Jovis”, l’isola lega la sua storia al cristianesimo nel V secolo, quando vi si rifugiò l’eremita San Mamiliano per sfuggire ai Vandali. Dalla sua figura, nacque un’importante comunità monastica con la costruzione di un’abbazia.

  • Razzie piratesche: Il monastero subì nel corso dei secoli diversi attacchi da parte dei saraceni. Il colpo di grazia arrivò nel 1553 ad opera del pirata turco Dragut, che espugnò il monastero, decretandone l’abbandono definitivo. L’isola divenne in seguito un covo di pirati.
  • Il XIX secolo e il mito di Dumas: Dopo vari tentativi falliti di ripopolamento, l’isola fu protagonista di un evento che la renderà immortale: l’ambientazione del celebre romanzo di Alexandre Dumas, “Il Conte di Montecristo”. Nella finzione, il protagonista Edmond Dantès trova un leggendario tesoro che gli permette di realizzare la sua vendetta. Questa leggenda ha continuato ad alimentare il mistero e il fascino dell’isola.
  • Riserva Reale e Protezione: Dopo un periodo in cui fu una colonia penale, nel 1899 divenne una riserva di caccia esclusiva di Vittorio Emanuele III. La sua tutela è stata formalizzata nel 1971, quando è stata istituita la Riserva Naturale Statale, inclusa in seguito nella Rete Europea delle Riserve Biogenetiche.

 

Il Mare e la Natura

 

Oggi Montecristo è un santuario della biodiversità, il cui accesso è estremamente limitato e regolamentato per preservarne l’integrità. È un cono di granito che si erge dalle acque profonde, con coste ripide e un’unica spiaggia sabbiosa a Cala Maestra.

  • Flora e Fauna Terrestre: L’isola ospita oltre 300 varietà botaniche e specie animali rare. La vegetazione è prevalentemente macchia mediterranea, ma sull’isola si trovano anche lecci antichissimi, tra i più vecchi del Mediterraneo. L’animale simbolo dell’isola è la capra selvatica di Montecristo, una specie protetta. È presente anche la vipera, per cui è obbligatorio non abbandonare i sentieri.
  • Biodiversità Marina: I fondali di Montecristo, grazie alla loro limpidezza e protezione, sono un ecosistema eccezionale. Ricchi di posidonia, formazioni coralline e una grande varietà di pesci, sono popolati anche da cetacei come balene, capodogli e delfini.
  • Visite e Regolamenti: La visita a Montecristo è possibile solo su prenotazione e per un numero molto limitato di persone all’anno (circa 1000). Le escursioni sono guidate e si svolgono a piedi lungo sentieri prestabiliti. L’isola è sotto la sorveglianza dei Carabinieri Forestali e sono severamente vietati la balneazione, la pesca, il prelievo di qualsiasi elemento naturale e l’accesso con imbarcazioni private all’interno della zona di tutela biologica.

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